Seminario 13

LA PREGHIERA

Di Moussa Ndiaye

La preghiera primitiva

L’evoluzione della preghiera e della magia

La preghiera e l’alter ego

1. La preghiera morale/etica

2. Le ripercussioni sociali della preghiera

3. Il campo della preghiera

4. Misticismo, estasi e ispirazione

5. La preghiera come esperienza personale

6. Condizioni per l’efficacia della preghiera

LA PREGHIERA PRIMITIVA – P.994

P.994 – §6 La funzione della religione primitiva evolutiva è quella di conservare e accrescere i valori sociali, morali e spirituali essenziali che lentamente prendono forma. Questa missione della religione non è osservata consapevolmente dall’umanità, ma è svolta principalmente dalla funzione della preghiera. La pratica della preghiera rappresenta lo sforzo involontario, ma comunque personale e collettivo, di un determinato gruppo per assicurare (per attualizzare) la conservazione dei valori superiori. Senza la salvaguardia della preghiera, tutte le festività religiose tornerebbero presto ad essere semplici giorni di vacanza.

P.995 – §1 La religione e i suoi atti, il principale dei quali è la preghiera, sono alleati solo con valori che godono di un riconoscimento sociale generale, di un’approvazione collettiva. Ecco perché, quando un uomo primitivo cercava di soddisfare i suoi sentimenti meno nobili o le sue ambizioni puramente egoistiche, era privato del soccorso della religione e dell’aiuto della preghiera. Se un individuo si proponeva di fare qualcosa di antisociale, era costretto a cercare l’aiuto della magia non religiosa, a ricorrere agli stregoni e, quindi, a essere privato dell’aiuto della preghiera. La preghiera divenne così molto presto un potente stimolo all’evoluzione sociale, al progresso morale e alla realizzazione spirituale.

P.995 – §2 Tuttavia, la mente primitiva non era né logica né coerente. Gli esseri umani primitivi non percepivano che le cose materiali non appartenevano al regno della preghiera. Queste anime semplici constatavano che il cibo, il riparo, la pioggia, la selvaggina e altri beni materiali aumentavano il benessere sociale; per questo cominciarono a pregare per queste benedizioni fisiche. Ciò costituiva una perversione della preghiera, ma incoraggiava lo sforzo per raggiungere questi obiettivi materiali attraverso azioni etiche e sociali. Pur svilendo i valori spirituali di un popolo, questa prostituzione della preghiera aveva tuttavia l’effetto diretto di elevare i suoi costumi economici, sociali ed etici.

P.995 – §3 Solo nel tipo di mentalità più primitiva la preghiera è un monologo. Ben presto diventa un dialogo e si amplifica rapidamente fino a diventare un culto collettivo. La preghiera significa che le incantesimi pre-magici della religione primitiva hanno raggiunto, attraverso l’evoluzione, il livello in cui la mente umana riconosce la realtà di poteri o esseri benefici in grado di elevare i valori sociali e accrescere gli ideali morali; inoltre, riconosce che queste influenze sono sovrumane e distinte dall’ego umano consapevole di sé e dei suoi compagni mortali. La vera preghiera non appare quindi prima che l’azione del ministero religioso sia considerata personale.

P.995 – §4 La preghiera ha pochi legami con l’animismo, ma tali credenze possono esistere parallelamente ai sentimenti religiosi emergenti. In molti casi, la religione e l’animismo hanno avuto origini completamente separate.

P.995 – §5 Tra i mortali che non sono stati liberati dai vincoli primitivi della paura, c’è il serio pericolo che tutte le preghiere conducano a un senso morboso di peccato, a un’ingiustificata convinzione di colpa, reale o immaginaria. Tuttavia, nell’era moderna, è improbabile che un gran numero di persone dedichi abbastanza tempo alla preghiera da arrivare a queste riflessioni dannose sulla propria indegnità o colpevolezza. I pericoli che accompagnano la deformazione e la perversione della preghiera sono costituiti dall’ignoranza, dalla superstizione, dalla cristallizzazione, dalla devitalizzazione, dal materialismo e dal fanatismo.

L’EVOLUZIONE DELLA PREGHIERA – P.995

P.995 – §6 Le prime preghiere erano semplicemente desideri espressi a parole, l’espressione di desideri sinceri. La preghiera divenne poi una tecnica per ottenere la cooperazione degli spiriti. Successivamente raggiunse la funzione superiore di aiutare la religione a conservare tutti i valori degni di essere preservati.

P.995 – §7 La preghiera e la magia sono entrambe sorte come risultato delle reazioni umane di adattamento all’ambiente urantiano; ma, a parte questa relazione generale, hanno pochi punti in comune. La preghiera ha sempre indicato un’azione positiva da parte dell’ego che la pronunciava; è sempre stata psichica e talvolta spirituale. La magia ha generalmente significato un tentativo di manipolare la realtà senza influenzare l’ego del manipolatore, del praticante della magia. Nonostante le loro origini indipendenti, la magia e la preghiera sono state spesso collegate nei loro stadi successivi di sviluppo. Partendo da formule e passando attraverso rituali e incantesimi, la magia si è talvolta elevata, attraverso l’innalzamento dei suoi obiettivi, alla soglia della vera preghiera. La preghiera è talvolta diventata così materialistica da degenerare in una tecnica pseudo-magica per evitare lo sforzo necessario per risolvere i problemi di Urantia.

P.996 – §1 Quando l’uomo imparò che la preghiera non poteva costringere gli dei, le diede maggiormente il carattere di una petizione, di una richiesta di un favore. Ma la preghiera più autentica è in realtà una comunione tra l’uomo e il suo Autore.

P.996 – §2 L’apparizione dell’idea di sacrificio in una religione diminuisce inevitabilmente l’efficacia superiore della vera preghiera, nel senso che gli esseri umani cercano di sostituire le offerte di beni materiali alla consacrazione della propria volontà di fare la volontà di Dio.

P.996 – §3 Quando la religione è priva di un Dio personale, le sue preghiere vengono trasposte a livelli teologici e filosofici. Quando in una religione il concetto più elevato di Dio è quello di una Divinità impersonale, come nell’idealismo panteista, tale concetto fornisce certamente una base per alcune forme di comunione mistica, ma è fatale per il potere della vera preghiera, che rappresenta sempre la comunione dell’uomo con un essere personale e superiore.

P.996 – §4 Nei primi tempi dell’evoluzione razziale, e anche oggi nell’esperienza quotidiana della maggior parte dei mortali, la preghiera è, in larga misura, un fenomeno di relazione tra l’uomo e il suo subconscio. Ma esiste anche un ambito della preghiera in cui gli individui intellettualmente vigili e spiritualmente evoluti raggiungono più o meno il contatto con i livelli supercoscienti della mente umana, l’ambito dell’Aggiustatore di Pensiero interiore. Inoltre, esiste una fase spirituale definita della vera preghiera che riguarda la sua ricezione e il suo riconoscimento da parte delle forze spirituali dell’universo; questa fase è completamente distinta da tutte le associazioni umane e intellettuali.

P.996 – §5 La preghiera contribuisce grandemente allo sviluppo del sentimento religioso di una mente umana in evoluzione. Essa esercita una potente influenza per impedire l’isolamento della personalità.

P.996 – §6 La preghiera rappresenta una delle tecniche associate alle religioni naturali dell’evoluzione razziale che fa anche parte dei valori esperienziali delle religioni superiori eticamente eccellenti – le religioni di rivelazione.

LA PREGHIERA E L’ALTER EGO – P.996

P.996 – §7 Quando i bambini imparano per la prima volta a usare il linguaggio, tendono a pensare ad alta voce, a esprimere i propri pensieri a parole, anche se non c’è nessuno che li ascolta. All’alba della loro immaginazione creativa, mostrano la tendenza a conversare con compagni immaginari. In questo modo, un ego che sta iniziando a svilupparsi cerca di mantenere una comunione con un alter ego fittizio. Con questa tecnica, il bambino impara presto a convertire i suoi monologhi in pseudo-dialoghi in cui l’alter ego risponde ai suoi pensieri espressi ad alta voce e all’espressione dei suoi desideri. Gran parte delle riflessioni degli adulti continua mentalmente sotto forma di conversazioni.

P.996 – §8 La forma primitiva della preghiera assomigliava molto alle recitazioni semi-magiche dell’odierna tribù dei Todas, preghiere che non erano rivolte a nessuno in particolare. Con l’emergere dell’idea di un alter ego, queste tecniche di preghiera tendono a trasformarsi in comunicazioni di tipo dialogico. Con il tempo, il concetto di alter ego viene elevato a uno status superiore di dignità divina e la preghiera come atto religioso fa la sua comparsa. Questo tipo primitivo di preghiera è destinato ad evolversi attraverso numerose fasi e lunghi periodi prima di raggiungere il livello della preghiera intelligente e veramente etica.

P.997 – §1 La concezione dell’alter ego da parte di successive generazioni di mortali che praticano la preghiera evolve passando attraverso fantasmi, feticci e spiriti, fino ai dei politeisti e infine al Dio Unico, un essere divino che incorpora gli ideali più elevati e le aspirazioni più sublimi dell’ego in preghiera. È così che la preghiera funziona davvero come il più potente atto religioso per conservare i valori e gli ideali superiori di coloro che pregano. Dal momento in cui l’uomo concepisce un alter ego fino alla comparsa del concetto di un divino Padre celeste, la preghiera è sempre una pratica che rende più socievoli, più morali e più spirituali.

P.997 – §2 La semplice preghiera della fede manifesta nell’esperienza umana una potente evoluzione attraverso la quale le antiche conversazioni con il simbolo fittizio dell’alter ego della religione primitiva sono state elevate al livello della comunione con lo spirito dell’Infinito, al livello in cui si è sinceramente consapevoli della realtà del Dio eterno e del Padre Paradisiaco di tutta la creazione intelligente.

P.997 – §3 A parte ciò che riguarda l’io superiore nell’esperienza della preghiera, bisogna ricordare che la preghiera etica è un modo splendido per elevare l’ego e rafforzare l’io per una vita migliore e realizzazioni più elevate. La preghiera spinge l’ego umano a cercare aiuto in due direzioni: per l’assistenza materiale attingendo al serbatoio subconscio dell’esperienza mortale, e per l’ispirazione e la guida andando ai confini supercoscienti dove il materiale entra in contatto con lo spirituale, con il Monitor del Mistero.

P.997 – §4 La preghiera è sempre stata e sarà sempre un’esperienza umana duplice: un processo psicologico associato a una tecnica spirituale. Queste due funzioni della preghiera non possono mai essere completamente separate.

P.997 – §5 La preghiera illuminata deve riconoscere non solo un Dio esterno e personale, ma anche una Divinità inclusa e impersonale, l’Adjuster interiore. Quando un uomo prega, è del tutto giusto che si sforzi di cogliere il concetto del Padre Universale in Paradiso; ma, per la maggior parte degli scopi pratici, una tecnica più efficace consisterà nel tornare al concetto di un alter ego vicino, esattamente come era solito fare il mente primitivo, e si riconoscerà poi che l’ idea di questo alter ego era inizialmente una semplice finzione che poi, attraverso l’evoluzione, è diventata la verità che Dio abita nell’uomo mortale attraverso la presenza effettiva dell’Adjuster; in modo che l’uomo può così parlare, per così dire faccia a faccia, con un alter ego divino reale e autentico che abita in lui e che è l’essenza e la presenza stessa del Dio vivente, il Padre Universale.

1. LA PREGHIERA ETICA – P.997

P.997 – §6 Nessuna preghiera può essere etica se il supplicante cerca un vantaggio egoistico sui suoi simili. La preghiera egoistica e materialista è incompatibile con le religioni etiche che sono fondate sull’amore divino e disinteressato. Una preghiera così priva di etica ritorna ai livelli primitivi della pseudo-magia, è indegna di una civiltà in evoluzione e delle religioni illuminate. La preghiera egoistica trasgredisce lo spirito di tutte le etiche fondate su una giustizia amorevole.

P.997 – §7 La preghiera non deve mai essere prostituita al punto da diventare un surrogato dell’azione. Ogni preghiera etica è uno stimolo all’azione e una guida per gli sforzi progressivi verso gli obiettivi idealistici del raggiungimento del sé superiore.

P.998 – §1 In tutte le vostre preghiere, siate equi. Non aspettatevi che Dio mostri parzialità, che vi ami più dei suoi altri figli, dei vostri amici, dei vostri vicini e persino dei vostri nemici. Ma la preghiera delle religioni naturali o evolute non inizia con l’essere etica, come invece avviene nelle religioni rivelate successive. Ogni preghiera, sia individuale che comunitaria, può essere egoistica o altruistica, cioè si può concentrare su se stessi o sugli altri. Quando la preghiera non cerca nulla per chi prega né per i suoi compagni, allora tale atteggiamento dell’anima tende verso i livelli della vera adorazione. Le preghiere egoistiche implicano confessioni e suppliche e spesso consistono in richieste di favori materiali. La preghiera è un po’ più etica quando si occupa del perdono e cerca la saggezza per aumentare il controllo di sé

P.998 §2 La preghiera di tipo non egoista porta forza e consolazione, mentre la preghiera materialista è destinata a deludere e disilludere i suoi autori man mano che il progresso delle scoperte scientifiche dimostra che l’uomo vive in un universo fisico di legge e ordine. L’infanzia di un individuo o di una razza è caratterizzata da preghiere primitive egoistiche e materialistiche. E, in una certa misura, tutte queste suppliche sono efficaci nel senso che conducono invariabilmente agli sforzi che contribuiscono ad ottenere le risposte a tali preghiere. La vera preghiera della fede contribuisce sempre al progresso della tecnica della vita, anche se tali richieste non sono degne di riconoscimento spirituale. Ma le persone spiritualmente evolute devono usare grande cautela quando cercano di dissuadere i pensatori primitivi o immaturi dal formulare questo tipo di preghiere.

P.998 – §3 Ricordate che, anche se la preghiera non cambia Dio, molto spesso produce cambiamenti importanti e duraturi in chi prega con fede e con fiduciosa aspettativa. La preghiera ha generato molta pace mentale, allegria, calma, coraggio, autocontrollo ed equità negli uomini e nelle donne delle razze in evoluzione.

2. LE RIPERCUSSIONI SOCIALI DELLA PREGHIERA – P.998

P.998 – §4 Nel culto degli antenati, la preghiera porta a coltivare gli ideali ancestrali. Ma, come aspetto del culto della Divinità, la preghiera trascende tutte le pratiche di questo ordine, perché porta a coltivare gli ideali divini. Così come il concetto dell’alter ego della preghiera diventa supremo e divino, allo stesso modo gli ideali umani si elevano dal livello puramente umano ai livelli celesti e divini, e il risultato di tutte queste preghiere è l’imbellimento del carattere umano e la profonda unificazione della personalità umana.

P.998 – §5 Ma non è necessario che la preghiera sia sempre individuale. La preghiera di gruppo o in assemblea è molto efficace, in quanto le sue ripercussioni aumentano notevolmente la socialità. Quando una comunità si dedica alla preghiera comune per il riscatto morale e l’elevazione spirituale, queste devozioni reagiscono sugli individui che compongono il gruppo; la loro partecipazione li rende tutti migliori. Anche un’intera città o una nazione possono essere aiutate da queste preghiere devozionali. La confessione, il pentimento e la preghiera hanno portato individui, città, nazioni e intere razze a potenti sforzi di riforma e ad atti coraggiosi compiuti con valore.

P.998 §6 Se desiderate davvero vincere l’abitudine di criticare un amico, il modo più rapido e sicuro per effettuare questo cambiamento di atteggiamento è quello di prendere l’abitudine di pregare per quella persona ogni giorno della vostra vita. Ma le ripercussioni sociali di queste preghiere dipendono in gran parte da due condizioni:

1. La persona per cui si prega deve sapere che si prega per lei.

2. La persona che prega dovrebbe entrare in stretto contatto sociale con la persona per cui prega.

P.999 – §2 La preghiera è la tecnica attraverso la quale ogni religione diventa prima o poi un’istituzione. Con il tempo, la preghiera si associa a molti fattori secondari, alcuni dei quali utili e altri decisamente dannosi, come i sacerdoti, i libri sacri, i rituali di adorazione e le cerimonie.

P.999 – §3 Ma gli uomini con una mente più spiritualmente illuminata dovrebbero essere pazienti e tolleranti verso gli intelletti meno dotati, che desiderano ardentemente un simbolismo per mobilitare la loro limitata chiaroveggenza spirituale. I forti non devono guardare con disprezzo i deboli. Coloro che sono consapevoli di Dio senza simbolismo non devono negare il ministero di grazia dei simboli a coloro che trovano difficile adorare la Divinità e venerare, senza forme o riti, la verità, la bellezza e la bontà. Nella preghiera di adorazione, la maggior parte dei mortali immagina qualche simbolo dell’oggetto della propria devozione.

3. IL REGNO DELLA PREGHIERA – P.999

P.999 – §4 A meno che non sia in contatto con la volontà e le azioni delle forze spirituali personali e dei supervisori materiali di un regno, la preghiera non può avere un effetto diretto sul vostro ambiente fisico. Il campo delle suppliche attraverso la preghiera ha limiti ben definiti, ma questi limiti non si applicano allo stesso modo alla fede di coloro che pregano.

P.999 – §5 La preghiera non è una tecnica di cura per malattie reali e organiche, ma ha contribuito enormemente a far beneficiare di un’abbondanza di salute e a guarire molti disturbi mentali, emotivi e nervosi. Anche nel caso di malattie batteriche reali, la preghiera ha spesso aumentato l’efficacia delle altre cure applicate. La preghiera ha trasformato molti invalidi irritabili e scontenti in modelli di pazienza e li ha resi fonte di ispirazione per tutti gli altri esseri umani sofferenti.

P. 999 §6 Per quanto possa essere difficile conciliare i dubbi scientifici sull’efficacia della preghiera con il bisogno sempre presente di cercare aiuto e guida da fonti divine, non dimenticate mai che la preghiera sincera della fede è una forza potente per promuovere la felicità personale, l’autocontrollo dell’individuo, l’armonia sociale, il progresso morale e la realizzazione spirituale.

P.999 – §7 Anche come pratica puramente umana, come dialogo con il proprio alter ego, la preghiera costituisce una tecnica di approccio tra le più efficaci per mettere in atto i poteri della natura umana, le cui riserve sono accumulate e conservate nei campi inconsci della mente umana. La preghiera è una sana pratica psicologica al di là delle sue implicazioni religiose e del suo significato spirituale. È un dato di esperienza umana che la maggior parte delle persone, se sottoposte a prove particolarmente dure, rivolgeranno in qualche modo le loro preghiere a qualche fonte di aiuto.

P.999 – §8 Non siate pigri al punto da chiedere a Dio di risolvere le vostre difficoltà, ma non esitate mai a chiedergli saggezza e forza spirituale per guidarvi e sostenervi mentre affrontate con determinazione e coraggio i problemi da risolvere.

P.999 – §9 La preghiera è stata un fattore indispensabile per il progresso e la conservazione della civiltà religiosa, e ha ancora un potente contributo da dare per elevare e spiritualizzare la società, a condizione che coloro che pregano lo facciano alla luce dei fatti scientifici, della saggezza filosofica, della sincerità intellettuale e della fede spirituale. Pregate come Gesù insegnava ai suoi discepoli: onestamente, generosamente, con equità e senza dubitare.

P.1000 – §1 Ma l’efficacia della preghiera, nell’esperienza spirituale personale di chi prega, non dipende in alcun modo dalla comprensione intellettuale dell’adoratore, né dalla sua finezza filosofica, dal suo livello sociale, dal suo status culturale o dalle sue altre acquisizioni umane. Gli accompagnamenti psichici e spirituali della preghiera della fede sono immediati, personali ed esperienziali. Non esiste nessun’altra tecnica che permetta a ogni uomo, indipendentemente da ogni altro risultato terreno, di avvicinarsi in modo così efficace e immediato alla soglia del regno dove può comunicare con il suo Autore, dove la creatura entra in contatto con la realtà del Creatore, con l’Aggiustatore di Pensiero interiore

4. MISTICISMO, ESTASI E ISPIRAZIONE – P.1000

P.1000 – §2 Come tecnica per coltivare la consapevolezza della presenza di Dio, il misticismo è degno di ogni lode, ma se la sua pratica conduce all’isolamento sociale e culmina nel fanatismo religioso, è assolutamente riprovevole. Troppo spesso, le idee che il mistico esaltato considera ispirazioni divine non sono altro che esaltazioni provenienti dalle profondità della sua mente. Il contatto della mente umana con il suo Adjuster interiore, sebbene sia spesso favorito da una meditazione fervente, è molto più spesso facilitato dal servizio sincero e amorevole di un ministero disinteressato verso i propri simili.

P.1000 – §3 I grandi educatori religiosi e profeti del passato non erano mistici eccessivi. Erano uomini e donne che conoscevano Dio e servivano il loro Dio al meglio attraverso il loro ministero disinteressato verso i loro simili. Gesù spesso portava i suoi apostoli in disparte, per brevi periodi, per meditare e pregare, ma la maggior parte del tempo li manteneva in contatto con le folle. L’anima degli uomini ha bisogno di esercizio spirituale tanto quanto di nutrimento spirituale.

P.1000- §4 L’estasi religiosa è ammissibile quando deriva da antecedenti sani, ma questa esperienza è più spesso il risultato di influenze puramente emotive che la manifestazione di un carattere spirituale profondo. Le persone religiose non devono considerare ogni brillante intuizione psicologica e ogni intensa esperienza emotiva come una rivelazione divina o una comunicazione spirituale. L’estasi spirituale autentica è generalmente associata a una grande calma esteriore e a un controllo emotivo quasi perfetto. Ma la vera visione profetica è un presentimento sovrapsicologico. Le visite di questo tipo non sono né pseudo-allucinazioni né estasi simili a trance.

P.1000 – §5 La mente umana può operare in risposta a una presunta ispirazione quando è sensibile alle esaltazioni del subconscio o agli stimoli del superconscio. In entrambi i casi, questi aumenti del contenuto della coscienza appaiono all’individuo come più o meno estranei. L’entusiasmo mistico smodato e l’estasi religiosa sfrenata non sono credenziali dell’ispirazione, credenziali pretese divine.

P.1000 – §6 La prova pratica di tutte queste strane esperienze religiose di misticismo, estasi e ispirazione consiste nell’osservare se questi fenomeni portano l’interessato a:

1. Godere di una salute fisica migliore e più completa.

2. Agire in modo più pratico ed efficace nella propria vita mentale.

3. Rendere sociale la propria esperienza religiosa con maggiore pienezza e gioia. 4. Spiritualizzare più completamente la propria vita quotidiana, adempiendo fedelmente ai doveri correnti dell’esistenza di un comune mortale.

5. Aumentare il proprio amore e il proprio apprezzamento per la verità, la bellezza e la bontà.

6. Conservare i valori sociali, morali, etici e spirituali comunemente riconosciuti.

7. Sviluppare la propria chiaroveggenza spirituale, la propria coscienza di Dio.

5. LA PREGHIERA COME ESPERIENZA PERSONALE

P.1001 – §4 Ma la preghiera non ha alcun legame reale con queste esperienze religiose eccezionali. Quando la preghiera diventa troppo estetica, quando consiste quasi esclusivamente in una contemplazione ammirevole e beata della divinità paradisiaca, perde gran parte della sua influenza socializzante e tende al misticismo e all’isolamento dei suoi adepti. Un eccesso di preghiera solitaria presenta un certo pericolo che viene corretto ed eliminato dalla preghiera di gruppo, dalle devozioni collettive.

P.1001 – §5 La preghiera ha un aspetto veramente spontaneo, perché l’uomo primitivo cominciò a pregare molto prima di avere un concetto chiaro di Dio. I primi uomini erano soliti pregare in due circostanze diverse: quando si trovavano in grande difficoltà, provavano l’impulso di tendere la mano verso un aiuto; e quando esultavano, si lasciavano andare ad esprimere impulsivamente la loro gioia.

P.1001 – §6 La preghiera non è un’evoluzione della magia; le due cose sono sorte indipendentemente l’una dall’altra. La magia era un tentativo di adattare la divinità alle circostanze; la preghiera è lo sforzo di adattare la personalità alla volontà della divinità. La vera preghiera è sia morale che religiosa; la magia non è né l’una né l’altra.

P.1001 – §7 La preghiera può diventare un’abitudine consolidata. Molte persone pregano perché lo fanno gli altri. Altre ancora pregano perché temono che possa accadere loro qualcosa di terribile se non presentano regolarmente le loro suppliche.

P.1001 – §8 Per alcuni individui la preghiera è una calma espressione di gratitudine, per altri un’espressione collettiva di lode, una devozione sociale. A volte è l’imitazione della religione altrui, mentre la vera preghiera è la comunicazione sincera e fiduciosa tra la natura spirituale della creatura e la presenza onnipresente dello spirito del Creatore.

P.1001 – §9 La preghiera può essere un’espressione spontanea di consapevolezza di Dio o una recita priva di significato di formule teologiche. Può essere la lode estatica di un’anima che conosce Dio o l’obbedienza servile di un mortale ossessionato dalla paura. A volte è l’espressione patetica di un ardente desiderio spirituale e a volte il clamore stridente di frasi pie. La preghiera può essere una lode gioiosa o un umile appello al perdono.

P.1001 – §10 La preghiera può essere la richiesta infantile dell’impossibile o la supplica dell’uomo maturo per la crescita morale e il potere spirituale. Una supplica può consistere nel chiedere il pane quotidiano o incorporare un sincero desiderio di trovare Dio e fare la sua volontà. Può essere una richiesta del tutto egoistica o un gesto sincero e magnifico verso la realizzazione di una fratellanza disinteressata.

P.1001 – §11 La preghiera può essere un grido di rabbia per ottenere vendetta o un’intercessione misericordiosa per i propri nemici. Può essere l’espressione della speranza di cambiare Dio o la potente tecnica per cambiare se stessi. Può essere la supplica ossequiosa di un peccatore perduto davanti a un giudice supposto severo o l’espressione gioiosa di un figlio liberato, figlio del Padre celeste vivente e misericordioso.

P.1001 – §12 Gli uomini moderni sono turbati all’idea di discutere le loro questioni con Dio in modo puramente personale. Molti hanno abbandonato la preghiera regolare; non pregano più se non sotto l’influenza di una pressione insolita, in caso di emergenza. L’uomo non dovrebbe aver paura di parlare con Dio, ma sarebbe spiritualmente infantile cercare di persuadere Dio o pretendere di cambiarlo.

P.1002 – §1 Ma la vera preghiera raggiunge davvero la realtà. Anche quando le correnti d’aria sono ascendenti, nessun uccello può spiccare il volo senza spiegare le ali. La preghiera eleva l’uomo perché è una tecnica di progresso che utilizza le correnti spirituali ascendenti dell’universo.

P.1002 – §2 La preghiera autentica contribuisce alla crescita spirituale, modifica gli atteggiamenti e procura la soddisfazione che deriva dalla comunione con la divinità. È un traboccare spontaneo della coscienza di Dio.

P.1002 – §3 Dio risponde alla preghiera dell’uomo donandogli una maggiore rivelazione della verità, un apprezzamento più elevato della bellezza e un concetto più ampio della bontà. La preghiera è un gesto soggettivo, ma stabilisce il contatto con potenti realtà oggettive sui livelli spirituali dell’esperienza umana; è un tentativo significativo dell’uomo di raggiungere valori sovrumani. È il più potente stimolo alla crescita spirituale.

P.1002 – §4 Le parole non hanno importanza nella preghiera; sono semplicemente il canale intellettuale in cui il fiume delle suppliche spirituali scorre casualmente. Il valore verbale di una preghiera è puramente autosuggestivo nelle devozioni individuali e socio-suggestivo nelle devozioni collettive. Dio risponde all’atteggiamento dell’anima e non alle parole.

P.1002 – §5 La preghiera non è una tecnica per sfuggire ai conflitti, ma piuttosto uno stimolo per crescere di fronte al conflitto. Pregate solo per i valori, non per le cose; per la crescita, non per la soddisfazione.

6.. CONDIZIONI DI EFFICACIA DELLA PREGHIERA

P.1002 – §6 Se volete arrivare a pregare efficacemente, dovete tenere presenti le leggi delle richieste che vengono esaudite:

1. Dovete qualificarvi come pregatori efficaci affrontando con sincerità e coraggio i problemi della realtà universale. Dovete avere vigore cosmico

2. È necessario aver esaurito onestamente tutte le possibilità umane di adattamento È necessario essere stati industriosi.

3. È necessario abbandonare tutti i desideri della mente e tutti i desideri dell’anima al potere trasformatore della crescita spirituale. È necessario che abbiate sperimentato un innalzamento dei significati e un’elevazione dei valori.

4. È necessario scegliere con tutto il cuore la volontà divina. È necessario annientare il centro inerte dell’indecisione

5. Non solo riconoscete la volontà del Padre e scegliete di farla, ma vi siete dedicati senza riserve e vi siete votati dinamicamente all’esecuzione efficace di questa volontà.

6. La vostra preghiera cercherà esclusivamente di ottenere la saggezza divina che permette di risolvere i problemi umani specifici incontrati durante l’ascesa verso il Paradiso – il raggiungimento della perfezione divina.

7. E bisogna avere fede – una fede viva

P.1002 – §14 [Presentato dal Capo dei Mediani di Urantia].

1to -Estudio de la Creacion2to El Estudio del EGO3to-Implentation Vida en la Terra
4to –  Ajustadores del pensamiento5to Ayudantes de profundizacion6to – El Ajustador y el Alma
7to-Administration- progreso planetario8to- El EGO-el Individo9to – Estudio de Personalidad
10to – Eçstudio profondo de FE11to – La Naturaleza de DIO12to – I Sette Cerchi Psichici
13to – la Oracion14to – I fondamenti della Fede religiosa15to – La Supervivencia
16to – Realidad de la experiencia religiosa17to- Estudio de Mujeres y Hombres18to – Resumen cronologico de URANTIA
19to- El Espirito Santo20to- Personalità21to – Sfere fuori del Paradiso di Havona
Addio Moussa Ndiaye