Seminario 10

Studio approfondito di FE

Analisi dei bisogni della Fede

Moussa Ndaye

I 7 punti della fede: abbracci i 7 punti della natura!

Cerchiamo di scoprire le esigenze del suo essere; nei dati di base vita = vivente + mortale = è un contrasto dell’umano. La pedagogia del pensiero divino è intelligente, poiché siamo di base nell’animalità: il pensiero sarebbe assente. Se l’uomo non pensa, non si libera dallo stato animale. Il pensiero minimo e il massimo è Dio installato in noi. Il pensiero deve sorgere per relazionarsi con Dio. L’uomo è stato creato nell’ignoranza di Dio e deve conoscerlo. Le altre creature sono nella conoscenza di Dio (Angeli Serafini, ecc.).

Dio ha installato un “dolore” per gli esseri umani che pensano! L’evoluzione dei primi esseri umani Andon e Fonta (pagina 711 – seminario 3) quando hanno compreso i loro bisogni, hanno iniziato a pensare e hanno dovuto pensare per soddisfare questi bisogni o sopprimerli.

La morte fisica è, ma sopravvivere oltre è un problema di adattamento con qualche aiuto. La situazione è che gli esseri umani aspirano ad essere di più, ad essere migliori. La fede mira alla perfezione dell’uomo: trova e assomiglia a Dio = significato della fede.

La crescita ha liberato il feto dal grembo materno – liberato da una situazione – la liberazione non è un rifiuto, ma una trasformazione. La nostra vita si evolve, ma non il nostro ambiente di vita! Lasciamo una fase per evolvere in una più soddisfacente.

1. Gli “ostacoli naturali” sono il nostro corpo, che è una realtà organizzata (organi) che sfida l’intelligenza architettonica più sofisticata. Il mio corpo e il suo funzionamento sono organizzati in modo specifico dalla mia intelligenza vitale, intelligentemente necessaria.

1) Illimitato – estensione – immortalità = ostacoli naturali: la vita ci è stata data, questa vita terrena ricevuta finirà, ma abbiamo la possibilità di essere e di ESSERE SEMPRE – la vita diventerà più complessa di questa, l’umano.

È l’essere umano che dovrebbe desiderare l’immortalità ed essere senza limiti da un’esistenza all’altra!

Non ci sono “impedimenti” micro o macro. Abbiamo dei limiti corporei, ma sappiamo come creare cose, macchine, ecc. Le limitazioni portano al progresso, che spesso avviene attraverso la sofferenza che ci permette di andare oltre. C’è una resistenza della materia – un rapporto del corpo in crescita – il pensiero ci fa crescere – è un rapporto di crescita.

Il mio pensiero è già cresciuto in continuazione, quindi cosa mi resta? Il mio pensiero non si estinguerà quando il mio corpo morirà? Ecco perché il pensiero è immortale. La mia coscienza e la mia personalità hanno bisogno della fonte, poi Dio ha bisogno del libero arbitrio, che è la figliolanza! Una relazione continua! Fuggire dal pensiero che si impone dalla fonte e non dalla materia e rendersi conto che il mio corpo continua. Gli esseri umani sono nati per la spiritualità.

Dotato di intelligenza – chiamata di coscienza = conoscere = ESSERE! Questa assimilazione dell’individuo porta un miglioramento della vita. La conoscenza e la comprensione della vita portano a un obiettivo utile: migliorare la mia vita e rendere piacevole il suo ambiente. Questo apre la mia consapevolezza alla conoscenza dell’ambiente e delle relazioni con esso. La coscienza è in noi per penetrare la personalità che è trascritta dalla volontà e dalla creatività. Da dove proviene la fonte, la coscienza del suo essere pensante e agente e del suo scopo. La fede è la volontà di questa fonte.

L’essere umano inizia con il pensiero materiale, il pensiero è inizialmente fisico. L’essere umano penetra nella materia. Cerca di andare oltre la materia e di trascenderla. Più l’essere umano si libera chiarendo i suoi pensieri, più si avvicina alla fonte. Il pensiero va ben oltre la materia.

La morte interrompe il funzionamento del mio pensiero. La coscienza e la mia personalità hanno un’altra fonte: l’espressione della volontà deve manifestarsi per continuare, dirigendosi verso la fonte. Nuova precisione e nuova installazione del legame con Dio – con il suo significato “possa manifestarsi negli scopi di Dio”. – Nuova relazione = aggiunta alla coscienza di Dio. Si tratta di un programma di crescita continua, la cui espressione è l’associazione (figliolanza) con Dio.

La nostra prospettiva di vita è una nuova energia vitale che si aggiunge a quella materiale; Dio aggiunge un’altra dimensione = FEDE. È la possibilità di sbocciare con la volontà di ripetere ciò che voglio accedere e confermare, e questo continuamente. È la legge della Crescita che deve essere alimentata quotidianamente con tutta l’anima.

La fede mi porta al di sopra della mia condizione di essere! È anche il desiderio di essere come Dio, ma la mia anima deve essere nutrita quotidianamente. L’azione deve venire da me e riattivarla il più spesso possibile. Invita le persone a farlo in qualsiasi momento. I grandi poteri di Dio possono entrare in me!

2. Liberazione dell’intelletto = questo è il primo livello di funzionamento del pensiero dalla materia.

È un’attività scientifica, oltre che un’attività fisica della materia. La parola schiavitù è un record di esami in evoluzione e di teorie contestate.

È vero? Anche se ci fidiamo, sarà ancora vera e valida tra 15 anni? Le relatività della scienza sono solo punti di vista. Cosa è eternamente vero e immutabile? La scienza osserva la materia, ma non sa perché!

La verità deve arrivare a liberare lo scienziato. La verità dell’osservazione si trova oltre! L’uomo è alla ricerca della verità fondamentale. La fede dell’individuo deve liberarlo dalla scienza (Dio non è dogmatico con gli esseri umani: li incoraggia a conoscerlo ma anche a viverlo).

Qual è la verità della nostra relazione con Dio? L’aspetto di Dio in noi! Spetta a ciascuno scoprire la propria realtà e la relazione con Lui = coerenza che giustifica la vita e la vita divina. Lavoriamo quotidianamente per fare chiarezza! Ogni essere umano ha una relazione personale con Dio.

Chi mi ha reso ciò che sono? – La Sorgente? Ma la relazione con questa sorgente = VERITA’ del vostro essere.

3. Scoprendo la mia relazione con Dio e vivendola, uscirò dalla cecità spirituale. Lui mi ha dato tutto quello che ho gratuitamente; io non gli ho dato nulla. Dio dà vita a ciò che mi ha dato: la Bontà – l’Amore e la Misericordia che operano incessantemente. La realtà di Dio deve essere ricercata; la comprensione della fede – la mia ignoranza – la mia cecità nei confronti della vera natura divina, l’eterno valore divino. Spetta a me scoprire la sua natura eterna per sentire il suo amore. Non appena la fiamma divina è in me, desidero condividerla con gli altri e questo mi porta alla verità.

La fede è viva, esce dal regolatore. Ho una fonte infinita. La fede è anche un metodo psicologico di approccio – RAGIONE – PENSIERO LOGICO – è un lavoro di trasformazioni ed esperienze. Mi integro in essa tramite l’anima. La fede è attraente, non è l’attività di monaci e suore! Dare conoscenza delle cose, comprensione e conoscenza per risvegliare la coscienza dell’individuo. Creare prove – FATTI – nella coscienza dell’individuo. È tutto integrato in noi. È il correttore di pensiero (Seminario #5) che crea la fede, che è straordinariamente potente – e – un rivolgersi a Dio in modo più naturale.

Partecipare alla sua natura per conoscerlo, natura fatta di certe qualità e bontà, entrare nella realtà della sua natura. Chiedo l’integrazione della sua natura a me (Lui è buono prima di me!) Poi voglio avere la sua bontà e farla emergere da me = dimensione dell’amore.

Credere a partire dalla responsabilità significa darsi una fede più viva. L’amore non è imposto da Dio. L’essere umano è anche una fonte di energia, se lo desidera. È una forza attrattiva di realizzazione spirituale.

Sono consapevole del mio essere con il mio arbitro – arbitro del mio essere, prendo la mia autonomia per evolvere. È arrivato il momento di utilizzare il mio libero arbitrio, un potenziale attivato. È necessario un chiarimento con il suo libero arbitrio (la presenza di Dio nella filosofia greca: Il mistero dei misteri – è che Dio è dentro di noi, cerchiamo Dio dentro di noi, Lui ci porta tutto!)

I 7 aspetti del mio essere nella fede. Si tratta di 7 modi di relazionarsi con Dio per ottenere le 7 manifestazioni di Dio.

Energia organizzata: il nostro corpo – struttura del nostro corpo con un’intelligenza senza pari. Un rapporto incredibile di organi ed energie, un’architettura straordinaria, abbiamo 15 milioni di reazioni chimiche al secondo nel nostro corpo = energia più meccanismo.

Dio è Energia e Spirito in noi, che funziona anche. Essere vivi esclude la mortalità – l’energia del lasciar andare – richiede un altro meccanismo di vita. Realizza la semplicità: nascere di nuovo ha un nuovo meccanismo di vita.

Quando ho questo nuovo corpo, questo nuovo meccanismo, non ho più paura della morte! Questo lo fa solo Dio. La coscienza può essere limitata – la causa mi sfugge… la prima causa…? C’è una verità di base. La verità dei fatti non è la verità di base, è una nuova comprensione delle cose. Cos’è la verità, la bontà, da dove viene? Dov’è la Sorgente?

Ci sono 3 fasi – l’eternità – lo spirito di Dio. Sono più ricco nel dare, tecnica di relazione tra Dio e me. L’essere umano vuole crescere e questo avviene continuamente; la realtà è l’estensione = forza del credo da promuovere nel bambino, ma anche durante il resto della vita.

Qual è la buona volontà di Dio, che è il Creatore dello spazio? Lo spazio è un’organizzazione di energie. Spazio-tempo = lavorare con le energie e lo spazio-tempo include la Crescita. La morte si confronta con la vita affinché l’uomo possa pensare.

4. Lo studio della prosperità umana, la psicologia della sua volontà. La personalità che si esprime si dedica alla creazione di cose. Le creazioni non durano, la volontà è sempre valida (nel tempo), nulla viene realizzato eternamente dall’uomo. La nostra personalità, dopo un po’, riconosce che queste creazioni non durano… che hanno una validità temporanea. I risultati sono validi solo al 50%… la civiltà ci stressa!

Se l’intenzione di Dio fosse quella di riportare la vita sull’essere…. non ci sarebbe più! La volontà divina è diversa dalla nostra e si esprime all’infinito. Dio si è messo in ognuno di noi per riportarci a Sé! È la volontà della conoscenza progressiva di Dio-Universale. Dobbiamo abituarci a “noi” stessi. Una chiara autocoscienza all’interno di un quadro definito, quindi un progresso.

La nostra volontà non è ancora SAGGEZZA; il meccanismo corporeo è più saggio. Chiedete a Dio: fuori tutto è rumore e dentro di me c’è armonia. Portiamo le cadenze biologiche attraverso il DNA e la genetica.

Siamo parte dell’Universo locale = funzionamento dell’uomo in relazione ad esso + altro + lavoro con Dio per fondersi con esso. La ricettività della fonte, Dio ci aspetta ancora di più per vivere l’armonia e la perfezione fino al Paradiso.

Unità: corpo – mente – coscienza = questo reagisce e non appena tocchiamo il centro, tutto il resto si attiva.

Dall’energia all’Avana, è un fenomeno di armonizzazione che porta felicità e amore. Non dimentichiamo che le nostre energie provengono dall’animale, una buona percentuale rimane dentro di noi. La purificazione dell’animalità in noi deve essere fatta. I problemi di armonizzazione risiedono anche nel nostro libero arbitrio, che non ha ancora accettato la nostra autocritica. La nostra personalità cerca l’armonizzazione; amare il prossimo attraverso Dio, chiarire e sperimentare le nostre prospettive.

Quando la mia volontà è d’accordo = crescita. Essere o benessere = faccio emergere il bene in me, questo permette a Dio di crescere dentro di me. Far emergere il bene in me, essere buoni perché gli altri siano buoni = adattarsi! MA prima per me, poi per gli altri = far emergere Dio da sé, il bene del mio Essere è Dio!

Lui si è donato a noi – sta a noi donarlo = la funzione di costruire il mio SÉ SUPERIORE e la mia FEDE – è un atto di costruzione.

Energia – pensieri – personalità – valutazione. Concepisco idee e posso eseguirle. Il potere del pensiero nasce e moltiplica l’energia.

5. La fede è anche autocoscienza; autocoscienza più adattamento! Gestisco il mio essere per andare nella direzione da me scelta grazie al mio Libero Arbitrio. Cosa dice la FEDE = Ti libero dalle limitazioni della tua coscienza! Il mio Libero Arbitrio mi libera dal ‘meno’. Essere consapevole di me stesso e di ciò che mi circonda, la terra, ma non capire nulla al di là di questo, come funziona tutto, che tipo di funzionamento mi serve per capire l’Universo. Arrivo davvero al sesto aiutante, l’aiutante del culto che è anche l’espansione dell’autoconsapevolezza che mi porta alla coscienza cosmica. Quando non si ha più bisogno di imparare, si vuole capire, in modo del tutto naturale, tutto è giusto da parte di Dio. La nostra aspirazione alla coscienza cosmica è naturale e inizia già nel bambino. Tutti questi aspetti sono presenti per il progresso dell’uomo. Faccia in modo che le sue idee chiare siano giuste in lei! Disciplina: cercare la coscienza, chiedere l’introduzione della coscienza cosmica* (se ne ho bisogno?).

6. Il mio essere contiene la ricerca della perfezione – o la aspetta – ma è sempre pensata. La perfezione è Dio alla portata della coscienza, è l’imminenza di Dio (6° aiutante) in noi! Definisce il contatto con Lui: Dio ti amo! L’amore obbedisce all’amore. La fede è onesta, la perfezione può arrivare se la pratico quotidianamente. Attraverso la pratica possiamo evolvere. Chiedere di nuovo a Dio e dare il suo amore, crescere per qualità e non per difetti. La fede è dinamica.

7. Tutto si consuma nell’uomo: perché Dio è in noi. È la Creazione della nostra anima dove Lui vive. Vivrò per sempre, Lui è in me, mio per sempre. 

aprirmi ad esso come se volessi vivere all’infinito, posso connettermi all’infinito in questo momento.

Deve essere ripetuto continuamente dentro di sé, per confermarlo nella nostra volontà verso di Lui. Pregare Dio, ma la conoscenza è la base. Il mio bisogno di vivere all’infinito viene da Lui, come Lui è in me! (Un ripasso della natura della Coscienza, vogliamo vedere di cosa è fatta, così siamo più vicini a Colui che l’ha creata).

(Il monoteismo, la dottrina, la religione che ammette un solo Dio, è anche una filosofia condannata nel 681 dal terzo concilio.

Sì, e perché sono stato creato? Il nulla non è il Reale. La nostra coscienza opera attraverso la realtà e non attraverso il nulla. Riconoscere il dono di Dio per ringraziare = atto di adorazione. Ritirare i doni per vedere ciò che è per me con pensieri molto chiari e ringraziarLo. Possiamo essere vivi nella progressione verso Dio. Mi ha lasciato due elementi: L’autoconsapevolezza e il libero arbitrio.

Studio approfondito della fede

Questo studio stabilisce la relazione fondamentale tra Dio e gli esseri umani. Stabilirà anche che Dio richiede l’umano, i due esseri di natura diversa, situati agli estremi come il finito e l’infinito, il temporale e l’eterno, il relativo e l’assoluto, l’imperfetto e il perfetto. Si tratta di mostrare come Dio e l’essere umano possano essere uniti. E questo è proprio lo spirito, il contenuto e l’obiettivo della fede, ossia il raggiungimento di Dio.

La fede libera l’uomo dalla schiavitù materiale nell’esperienza personale della filiazione con Dio, che è spirito.

Materia negli esseri umani:

L’essere umano ha un corpo che è fatto di materia. Questo organo permette agli esseri umani di prendere coscienza del mondo che li circonda attraverso il funzionamento del loro apparato sensoriale-motorio e di intervenire in questo stesso ambiente. Senza questo corpo, il funzionamento della vita umana sulla terra (consapevolezza e reazione alla realtà) sarebbe impossibile. Il corpo è perfettamente collegato all’esistenza mentale e alla moralità dell’uomo. Qualsiasi cosa faccia e ovunque vada, l’essere umano dipende dal suo corpo.

Tuttavia, questo stesso corpo, così fondamentalmente utile agli esseri umani, è un ostacolo per loro. Se l’essere umano vuole vedere molto lontano o molto vicino, è limitato dalle capacità del suo occhio. Quindi la vista dell’uomo ostacola la sua volontà di vedere tutto ciò che vorrebbe vedere. Allo stesso modo, gli esseri umani percepiscono i suoni solo entro una certa gamma di decibel. Ed è lo stesso per tutta la sua sensibilità sensoriale: il suo stesso corpo, in termini di azione e locomozione, limita i suoi desideri. È a causa di questi ostacoli materiali restrittivi che gli esseri umani hanno sviluppato la tecnologia di assistenza e la strumentazione scientifica.

Il vero problema filosofico di questi ostacoli sorge nella coscienza umana quando l’uomo si rende conto che la morte è inevitabile. L’annientamento del corpo, sempre legato al pensiero, implica anche l’annientamento del pensiero? Se no, come può il pensiero sopravvivere al corpo?

L’essere umano che è consapevole di esistere, di partecipare all’esistenza, non può fermare nella sua coscienza l’annientamento di questa stessa coscienza. Gli esseri umani desiderano nel profondo di sé stessi continuare a vivere, sopravvivere alla loro morte! Il bisogno di sopravvivere è in ogni essere umano, ma la possibilità di sopravvivere non è umana, è sovrumana. Proviene dalla fonte stessa della vita e dell’esistenza.

In che modo la fede libera gli esseri umani da questi legami materiali? Attraverso la filiazione con Dio, che è Spirito.

Figliolanza con Dio che è Spirito

Nel senso umano del termine, un individuo è figlio di altri individui attraverso il fenomeno biologico e il processo di procreazione. Ciò che ci rende figli di un uomo e di una donna è legato ai fattori parentali di base, ossia lo sperma e l’ovulo. La filiazione umana richiede e quindi necessita di un’origine paterna (una fonte di esistenza) e di un dono paterno. I genitori possono giustamente affermare che la carne del loro bambino proviene dalla loro carne. Nel senso naturale del termine, è l’espressione del figlio dell’uomo.

Tuttavia, se osserviamo più da vicino la fase tra i doni dei genitori e la realizzazione di un nuovo essere, vediamo che l’intera fase embrionale si svolge secondo un piano al di fuori della coscienza dei genitori. Avviene bene nel grembo di una donna, ma senza la sua partecipazione. 

consapevole. I genitori possono certamente dire, alla nascita del loro bambino, che è il loro figlio come fonte o donatore, ma Dio può dire altrettanto perché è Lui che lo ha fatto sviluppare. Ad un’ulteriore osservazione e riflessione, l’intervento della natura (Dio) nella trasformazione del feto in un adulto, con la sovrapposizione e l’integrazione della coscienza e della personalità, viene percepito con maggiore forza. La coscienza e la personalità provengono da due fonti, Dio Padre e lo Spirito Infinito. Da questo punto di vista, si può affermare la filiazione dell’uomo in relazione a Dio, una filiazione fondata spiritualmente, perché la coscienza e la personalità provengono da Dio e dal suo Spirito.

Stando così le cose, questo uomo-figlio di Dio è mortale, mentre Dio è eterno! Potrebbe esserci un’altra discendenza?

Questa coscienza e questa personalità hanno una sensibilità interiore, un desiderio interiore di raggiungere lo stato di eternità, con una funzione significativa in uno stato esistenziale attuale. Questa aspirazione può essere soddisfatta solo da una fonte di esistenza che porta le sue stesse qualità, cioè Dio. Perché Dio deve necessariamente rispondere al desiderio umano di immortalità? Perché creandogli la coscienza e la personalità, ha installato in lui questo bisogno di immortalità. La presenza di Dio nell’essere umano, o il Thought Adjuster, crea questo soffio del bisogno di immortalità. Ecco perché si dice che siamo tutti attratti da Dio: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro”.

Quando la Fede è diventata consapevole nell’uomo di questa tendenza all’immortalità con la volontà e la sincerità di realizzarla, allora l’uomo nasce allo Spirito, diventa Figlio – “Figlio” di Dio.

La fede libera gli esseri umani dalla schiavitù intellettuale: le persone conosceranno la verità e la verità le renderà libere.

L’uomo schiavo dell’intelletto.

L’intelletto umano conduce l’uomo alla conoscenza delle scienze del suo essere fisico. Gli esseri umani sono stati in grado di prendere coscienza del funzionamento del loro intelletto e di rendersi conto che esso permette loro di penetrare nel campo della loro coscienza e di costruire teorie scientifiche. La ricerca della conoscenza intellettuale ha creato negli esseri umani un senso di potere personale, di auto-giustizia e di esagerazione. In effetti, gli esseri umani credono che la loro conoscenza li condurrà alla fine di tutto. Non c’è dubbio che la ragione esista, che sia sensibile alla realtà materiale e fisica, che la concepisca e che riesca a sottoporla alla teoria grazie alla matematica, cioè alla possibilità di misurare la quantità e le manifestazioni della materia.

Se osserviamo l’evoluzione della conoscenza scientifica tra gli esseri umani, vediamo che essi hanno sempre più accesso alla comprensione dei fenomeni della natura, a quelle che chiamano le leggi della natura, e che le utilizzano in modo da sostenerli, soprattutto per lo sviluppo della tecnologia e dell’industria. In questo modo riescono a migliorare le loro condizioni di vita in ambito fisico. La scienza è per la coscienza umana ciò che il corpo è per la volontà umana: la scienza è uno strumento della coscienza, il corpo è uno strumento della volontà. Gli esseri umani non possono nascondere la scienza dalla loro vita più di quanto possano nascondere il corpo dalla loro vita. In tutti i tempi, gli esseri umani hanno cercato di comprendere il loro ambiente fisico e materiale perché è una necessità per il loro funzionamento.

Tuttavia, scopriamo che le nostre conoscenze scientifiche sono sempre provvisorie, transitorie, persino contraddittorie. Non offrono certezza e non descrivono in alcun modo la verità completa delle cose. Inoltre, la sensazione di possedere conoscenze scientifiche, il fatto di avere titoli universitari crea orgoglio e vanità negli esseri umani. E così, l’illusione di essere eccezionali, i più grandi conoscitori, tende a farci sottovalutare gli altri, a dominarli o ad allontanarci da loro.

Quando gli esseri umani continuano a vantarsi della loro scienza quando questa è incerta, possiamo iniziare a capire quanto questi stessi esseri umani dovrebbero preoccuparsi della loro stessa conoscenza. Né il risultato della conoscenza, né il metodo della conoscenza, né la realtà materiale che cercano di conoscere offrono alla ragione umana garanzie sicure sulla realtà, per non parlare delle certezze sulla sua manifestazione fondamentale. Nel migliore dei casi, gli esseri umani hanno capito che i fatti sembrano essere generati in una serie causale che richiede una causa prima senza causa. L’unità matematica e gravitazionale del cosmo implica un potere che ordina e coordina la giustificazione e il significato della scienza. La scienza non spiega la fonte della causalità, non dice quale sia questa causa senza causa. La scienza, che ci dà così tanta conoscenza, ci mantiene ancora nell’ignoranza. La domanda fondamentale rimane: perché c’è qualcosa e non il nulla? E correlata a questa domanda essenziale: chi ha fatto il mondo, cos’è, dov’è, come l’ha fatto e perché (metodo e scopo)?

Accontentarsi della scienza o riporre le proprie speranze in essa tiene l’essere umano in schiavitù filosofica e spirituale. L’essere umano è veramente in schiavitù. Perde il potere e la direzione della scoperta del Creatore (del mondo e di se stesso) e, allo stesso tempo, viene derubato della coscienza della sua cittadinanza cosmica, perché l’uomo non può abbracciare la materia ed entrare in contratto con essa. La scienza (la materia) è impersonale; non c’è amicizia possibile con la matematica, né simpatia adeguata con un’equazione chimica.

Gli esseri umani conosceranno la verità e la verità li renderà liberi.

La conoscenza della creazione del cosmo e dei suoi esseri implica necessariamente la conoscenza del pensiero e dell’intenzione del suo autore. Tuttavia, l’intelletto umano difficilmente può arrivare da solo a conoscere la volontà di Dio. La natura mentale, la coscienza e la personalità combinate dell’uomo sono naturalmente incapaci di scoprire la volontà di Dio.

Il mezzo con cui gli uomini possono conoscere la volontà di Dio è la verità. È allo stesso tempo il metodo, il processo, la via, la vita con cui l’intelletto umano può afferrare e conoscere progressivamente sempre di più la volontà di Dio. Questa verità deriva dalla duplice rivelazione di Dio:

– rivelazione per trasmissione (oralmente e/o attraverso il loro atteggiamento, il loro modo di essere)

– rivelazione per esperienza

La Rivelazione per trasmissione illumina il nostro pensiero che scaturisce dalla luce sui fatti di Dio con una chiarezza, una precisione, una logica che non cede in alcun modo all’evidenza. La rivelazione illumina sia la storia della vita, sia la natura, sia la vita degli esseri in quella natura, fino al punto in cui la piena chiarezza dei fatti è pienamente stabilita nella coscienza umana. Questa rivelazione informa l’essere umano della volontà di Dio, più precisamente del Suo amore per gli esseri e della scelta del loro ambiente di vita.

La rivelazione attraverso l’esperienza porterà l’uomo a conoscere la natura di Dio, permettendogli di diventare come Lui, e a conoscere la saggezza della volontà di Dio, collaborando con Lui di buon grado.

La verità costituisce il contenuto, il metodo e lo scopo della relazione tra Dio e l’uomo. La verità fa uscire l’uomo dalla sua natura umana e lo installa nella sua natura spirituale. La verità fa conoscere all’uomo la base infinita ed eterna di Dio e lo porta, dal concepimento e oltre la morte, a partecipare a questa natura perfetta.

L’anima viene data all’essere umano al momento del concepimento. Si attiva nel momento in cui l’individuo fa una scelta morale. Questa scelta può avvenire in qualsiasi momento della sua vita, anche in uno stato embrionale.

L’anima dell’essere umano cerca costantemente la verità del suo legame con Dio. È la manifestazione di questa verità. L’anima è divina. Quando l’uomo adora, la sua anima reagisce nella sua coscienza. Nell’adorazione, l’essere umano si unisce all’anima che è in relazione con Dio.

La fede libera l’uomo dalla cecità spirituale per condurlo alla concezione umana della fratellanza degli esseri e alla consapevolezza della fratellanza di tutti gli esseri nell’universo, alla scoperta della realtà spirituale attraverso il servizio e alla rivelazione della bontà dei valori spirituali attraverso il ministero dell’amore.

cecità spirituale

L’essere umano è soggetto a innumerevoli bisogni. Infatti, dalla mattina alla sera vive per soddisfare i suoi bisogni. La sua vita, cioè la sua relazione con l’ambiente fisico, consiste nel cercare e trovare risposte ai suoi bisogni, come ad esempio:

– la procreazione, che è una risposta al bisogno dell’io di essere un genitore.

– Amore, amicizia tra due persone. In una relazione umana ordinaria, i discorsi sono paralleli: ognuno ama l’altro per soddisfare un bisogno al suo livello. Nella relazione calcolata, tutti lo sanno e lo accettano senza rimproveri…

La vita umana, quindi, funziona in una circolarità tale per cui tutto ciò che l’uomo intraprende proviene dal sé e ritorna al sé. L’io esiste e ha dei bisogni che devono essere soddisfatti. Stando così le cose, la soddisfazione dell’io è oggettivamente un problema reale. L’essere umano sperimenta solo i suoi bisogni ed è soggetto solo alla necessità di soddisfarli; l’io umano griderà di dolore finché i suoi bisogni non saranno soddisfatti, con il rischio di diventare squilibrato e/o traumatizzato.

A causa della sua circolarità, l’io umano non vede alcun obbligo di fare regali agli altri. Questa dimensione morale sta emergendo sempre più nella coscienza umana attraverso l’educazione e richiede di andare oltre l’io per essere raggiunta. Ora, lo Spirito ha come etica, legge e condotta l’atto di dare, l’atto di amare. Pertanto, l’io umano è naturalmente cieco e in contrasto con lo Spirito. L’io è l’autoconservazione, mentre lo Spirito è il dono di sé; gli esseri umani sono naturalmente ciechi dal punto di vista spirituale. Gli esseri umani conoscono la soddisfazione dei loro bisogni naturali, ma ignorano la condivisione e l’altruismo. Ciò è dovuto al fatto che i loro beni sono di natura materiale e che se donano qualcosa, logicamente la quantità dei loro beni diminuisce! Quindi, gli esseri umani tendono a resistere ai doni per non trovarsi nel bisogno. In realtà, la loro cecità spirituale deriva dal fatto stesso della materialità del loro essere.

La concezione umana della fraternità

Nonostante l’autostima, l’alta autostima, l’ego umano nota ancora la relatività, la finitudine e l’aspetto transitorio della sua esistenza. Come può l’essere umano superare questa relatività, questa finitudine e questo aspetto transitorio? Può superarli solo nella fraternità.

L’essere umano capisce che il dono da fare agli altri, che aggiunge qualcosa a loro, non può essere un occhio o un braccio o un piede! Ciò che gli esseri umani offrono agli altri deve accrescerli. Questo dono, quindi, può essere solo di carattere morale e in nessun modo materiale. Pertanto, l’io umano uscirà dalla sua cecità spirituale realizzando i meriti morali della fratellanza. Questa fratellanza si espande nella coscienza dell’essere umano quando questa esigenza morale unica emerge dal profondo del suo essere, al livello di Dio presente in lui, cioè l’Aggiustatore, e quando l’obiettivo della fratellanza umana punta alla coscienza di Dio degli altri. In quel momento, la fraternità umana acquisisce un carattere divino. La fratellanza divina fa crescere gli uomini. Infatti, quando l’individuo si rende conto che anche l’altro è un figlio di Dio, questo lo impegna a comportarsi in modo responsabile nei confronti degli altri.

La fratellanza di tutti gli esseri nell’universo.

Nell’universo esiste un’organizzazione amministrativa e pedagogica per l’ascesa dell’uomo al Paradiso, dove conoscerà Dio nella sua realtà paradisiaca. Un’immensa catena di creature incornicia in modi diversi questa evoluzione dell’uomo verso il Paradiso.

La scoperta della bontà dei valori spirituali attraverso il ministero dell’amore.

L’essere umano che si libera dalla circolarità del suo ego percepisce la fonte della sua grandezza nel profondo di sé stesso. Percepisce anche, in relazione agli altri, l’etica superiore del servizio sociale, cioè l’amore per il prossimo. Questo movimento interiore e fraterno non può avere come fonte di soddisfazione i valori propri dell’essere umano. L’essere umano è quindi costretto a cercare e a rivolgersi verso una realtà suprema, una grandezza infinita in grado di soddisfare il suo bisogno di elevazione e il suo desiderio amorevole di elevare e perfezionare gli altri.

Riflettendo una seconda volta, l’essere umano si rende conto che questa realtà suprema che si aspetta internamente deve necessariamente essere generosa, cioè incondizionata. La perfezione che ci si aspetta da essa richiede a questa realtà la natura e la qualità della gratitudine. La grandezza infinita deve necessariamente essere incondizionata, spirituale e buona.

Dal punto di vista dello spirito, amare qualcuno significa cogliere la presenza, il funzionamento e lo scopo delle realtà divine in lui. Prima di poterle discernere negli altri, bisogna averle incontrate e sperimentate in se stessi. La conoscenza di Dio, la sua doppia rivelazione per trasmissione e per esperienza, ci fa apprezzare la bontà dei valori divini e il loro funzionamento in noi, che sono la base delle nostre relazioni con gli altri. Amare qualcuno diventa quindi partecipare alla costruzione e al funzionamento della sua realtà divina. Amare qualcuno significa rivelargli Dio. L’operazione dell’amore e della rivelazione installa la seguente verità:

Amare Dio e avere la rivelazione

Amare gli esseri umani e rivelare loro Dio.

La fede libera l’essere umano dalle carenze della personalità umana, raggiungendo i livelli spirituali dell’universo e realizzando infine l’armonia di Havona e la perfezione del Paradiso.

Deficit di personalità

La volontà umana dipende sia dal corpo umano che dall’intelletto umano. Abbiamo visto che il corpo umano e l’intelletto sono entrambi limitati e presentano naturalmente carenze, inadeguatezze e impotenza. Pertanto, la volontà è limitata dal corpo e dall’intelletto. Inoltre, per sua stessa natura e in quanto tensione tra due poli, si stanca e appassisce piuttosto rapidamente. La volontà ha un potere (forza) e un’intensità molto limitati nel tempo e la sua portata è piuttosto immediata. Di fronte a tutto questo, l’uomo si interroga sulla permanenza del suo potere d’azione e si rende conto che il suo stesso essere umano, in quanto tale, può emettere solo una volontà limitata.

La tendenza degli esseri umani a dominare e governare gli altri, le loro ambizioni e i loro ideali, il loro bisogno di appartenere alla storia, di essere immortalati nei pensieri degli altri, mostrano molto chiaramente il loro bisogno di tutto il potere. Gli esseri umani riflettono costantemente sull’universalità delle loro azioni, ossia sulle azioni che sarebbero vere ed efficaci ovunque. Tuttavia, l’uomo non si lascia ingannare: sa che la sua azione è sempre temporanea e immediata. Il desiderio di universalità che sente dentro di sé non può avere come fondamento obiettivi limitati dalla coscienza del tempo dell’uomo; deve necessariamente cercare altrove una base più sicura. Un’azione universale deve logicamente avere una causa assoluta e infinita. Questa necessità di accedere all’universalità della volontà che emerge nell’essere umano non nasce da lui. Deriva dalla relazione di Dio con l’essere; questa necessità spinge l’umano temporale verso l’umano divino: “se non rinascerete, disse Gesù, non entrerete nel regno dei cieli”. “

I livelli spirituali dell’universo

Dopo questa irruzione di Dio nell’uomo, dopo questa nuova nascita dell’uomo, egli viene educato a unire la sua volontà con la volontà di Dio. La volontà di Dio, che prevale nell’universo, spinge l’uomo a cercare la perfezione del suo essere, a identificarsi con Dio e ad assomigliargli. Questo avviene attraverso lo sviluppo progressivo dell’essere umano che lo porta a metamorfosare la sua natura umana in una natura divina. La sua volontà diventa la volontà di Dio. Non perde la sua volontà, non viene annientato. La sua individualità e la sua personalità non vengono abrogate. L’umano diventa perfettamente umano.

Armonia Havona e Perfezione Paradiso

Nel suo cammino verso la conoscenza di Dio, l’essere umano passa attraverso molti quadri di vita. In ogni nuova tappa, o livello dello spazio, deve sperimentare una manifestazione perfetta di Dio. Così, passerà dalla terra al sistema, poi alla costellazione, all’universo locale, al settore minore, al settore maggiore, al superuniverso e infine al Paradiso.

L’umano attaccherà poi lo spazio paradisiaco, dove dovrà evolversi attraverso sette cerchi per incontrare Dio al centro di tutto, il Paradiso. È in Paradiso che l’umano completerà la conoscenza divina dell’infinità eterna e assoluta, della perfezione e dell’armonia di Dio e degli assoluti divini.

La fede libera l’essere umano da se stesso, liberandolo dalle limitazioni dell’autocoscienza, raggiungendo i livelli cosmici del pensiero supremo e coordinandosi con le realizzazioni di tutti gli esseri consapevoli.

I limiti dell’autocoscienza

Gli esseri umani hanno una vera consapevolezza di sé. Sono consapevoli della loro esistenza, del loro funzionamento e delle loro relazioni con il resto del mondo. Questa consapevolezza di sé permette all’individuo di condurre un’esistenza reale e significativa. La consapevolezza di sé permette all’individuo di percepire la propria libertà e autonomia. Non c’è dubbio che questa autoconsapevolezza sia necessaria e fondamentale per la vita umana sulla terra.

Tuttavia, l’autocoscienza è limitata dal fatto di essere supportata. È quindi limitata dalla psiche umana che dipende dal corpo; abbiamo già dimostrato che il corpo è limitato. È anche limitata dalla natura dell’intelletto, dall’io umano e dalla volontà umana. Pertanto, l’autocoscienza ha una limitazione intrinseca nella sua natura e può percepire solo realtà fisiche e materiali. Non percepisce quindi né la sua origine spirituale né il suo scopo cosmico.

Livelli cosmici del pensiero supremo

Quando l’autocoscienza raggiunge i suoi limiti di esame critico, aspira a un’esistenza libera dalle ansie dell’ignoranza. Aspira al riposo e alla pace del pensiero attraverso la conoscenza della sua origine e del suo scopo, attraverso la reale comprensione della sua importanza e del suo ruolo nel cosmo.

Questo bisogno interiore dell’essere umano di essere consapevole della realtà perfetta è guidato al suo interno dal Regolatore del Pensiero. Questa volontà dell’essere umano di essere consapevole della realtà implica due modalità di questa realtà: chi ha creato il cosmo e l’uomo e perché fa vivere l’uomo nel cosmo?

La realizzazione di questa realtà duale e la risoluzione di questo problema duale si chiama pensiero cosmico. Questo pensiero cosmico condurrà l’essere umano attraverso l’esperienza alla somiglianza con Dio e la consapevolezza della somiglianza con Dio è chiamata pensiero supremo.

Il pensiero cosmico si ottiene con la nascita spirituale e il pensiero supremo si ottiene con l’evoluzione da questa nascita spirituale alla perfetta somiglianza con Dio.

Le conquiste di tutti gli esseri coscienti.

La nozione di esseri coscienti significa esseri che hanno raggiunto la coscienza divina dell’esistenza e che assumono funzioni o svolgono missioni o organizzano insegnamenti o rivelazioni di Dio. Il fatto che l’essere umano acceda ai livelli cosmici dell’esistenza avviene in un quadro preciso, secondo un’organizzazione coerente che gli consente di evolvere passo dopo passo. Questo lavoro di coaching è finalizzato al miglioramento dell’essere umano. Prende la forma di istruzione, formazione ed esperienze pratiche nelle realtà spirituali.

A tal fine, l’uomo conosce istruttori in materia di conoscenza della saggezza di Dio, rivelatori-educatori in materia di somiglianza con Dio e giudici in materia di valutazione del progresso umano. Tutti, amichevoli e fraterni, collaborano all’edificazione spirituale dell’uomo e coordinano la loro volontà e il loro pensiero con quello dell’uomo. L’universo è veramente amichevole.

La fede libera l’essere umano dal tempo, ottenendo la vita eterna, un progresso senza fine nella conoscenza e nel servizio di Dio.

Persone e tempo

Progrediamo nell’esistenza dal livello fetale a quello adulto attraversando le sequenze del tempo. Prima il tempo o la durata biologica (embriogenesi), poi il tempo come durata psicologica, il tempo come durata morale o sociale (socializzazione). Tutto ciò dimostra che l’essere umano è realmente inscritto nel tempo; non solo nel tempo cronologico, ma anche nel tempo evolutivo che permette, attraverso la metamorfosi, la manifestazione completa dell’essere con il metodo della progressione. L’essere potenziale che siamo all’origine diventa manifesto e percepibile alla fine della progressione. Tutto sta accadendo davanti ai nostri occhi per trasformare il potenziale in reale.

Nella vita quotidiana degli esseri umani, hanno sempre bisogno di un ritardo per eseguire le loro azioni. Più complesso e grande è il lavoro, più tempo ci vuole per produrlo. Inoltre, la comprensione umana delle cose richiede sempre un ritardo nella percezione, identificazione, assimilazione e integrazione.

Vediamo quindi che, anche per la sua esistenza, il suo pensiero e la sua realizzazione, l’essere umano è soggetto all’essenza e al rigore del tempo. Al di fuori del tempo, gli esseri umani non possono realizzare nulla sulla terra.

Ansie filosofiche del tempo.

… anche ritirato da questo stesso clima. Allora ci si chiede cosa sia veramente reale, cosa sia stabile e immutabile, cosa sia eterno.

L’essere umano spera davvero di poter diventare eterno. Ma il suo essere fisico e materiale difficilmente può dargli il tanto desiderato conforto, perché è completamente soggetto alle contingenze del tempo.

L’istituzione della vita eterna.

Esiste solo la natura di Dio, la divinità stessa, che non subisce variazioni nel tempo e nello spazio. Ci riferiamo alla variazione qualitativa della natura. L’angoscia umana per il passare del tempo può trovare soluzione solo nell’acquisizione di una natura divina da parte dell’uomo. Una volta ottenuta questa natura divina, l’essere umano può assistere al passaggio del tempo, al cambiamento di tutto ciò che vi partecipa senza indebolire la qualità e la natura della sua vita divina acquisita. Tuttavia, la conoscenza di Dio e la somiglianza con Dio, nella natura compresa, si realizza solo gradualmente nell’individuo e può durare per l’eternità. La funzione del tempo in quel momento diventa l’esperienza di acquisire nuove capacità di divinità.

La fede libera l’essere umano dal finito attraverso l’unità perfezionata con la divinità in e attraverso il Supremo, grazie al quale la creatura tenta di scoprire in modo trascendente i livelli assonanti post-finalisti ultimi.

Il finito nell’umano.

In matematica, ciò che è misurabile è finito, perché la matematica quantifica la materia. Esaminiamo lo stato di finitezza dell’uomo. Tutte le funzioni del suo essere fisico sono finite; la sua massa è calcolabile, le sue attività sono misurabili. È facile determinare i risultati, le dimensioni, il peso, il volume, le dimensioni di ogni parte del suo essere. Matematicamente, il corpo umano è una realtà finita.

Questa nozione di finito implica anche la durata o la longevità delle realtà umane. Infatti, il corpo umano ha un’esistenza finita nel tempo: inizia in un momento fisso e si ferma in un determinato momento.

Il pensiero umano funziona anche in modo tale da concepire un’idea alla volta, il che appartiene di nuovo al finito.

Né la volontà umana può realizzare due cose diverse allo stesso tempo.

Così, tutto l’essere funziona sotto la relazione di quantificazione. Tuttavia, questa finitezza definisce l’individuo e senza finitezza, l’individualità non è reale. È perché l’uomo è finito che è un’individualità, una creatura. La finitezza sembra essere una tecnica con cui Dio individua le creature.

Il fatto che gli esseri umani si rendano conto che i loro poteri sono limitati, che la loro esistenza e la loro vita sono limitate, che la loro volontà e la loro realtà sono anch’esse limitate, ispira in loro un’immagine indebolita del loro essere. Tutte queste considerazioni hanno gettato gli esseri umani in un pessimismo e in uno sconforto che si avvicinano persino al suicidio. Nel profondo degli esseri umani nasce il desiderio di un’esistenza continua senza fine, un bisogno di infinito/infinito. È ovvio, come abbiamo mostrato sopra, che la natura umana fatta di quantità definite non mira all’infinito, soprattutto perché nulla nell’uomo, in quanto essere umano, non costituisce una fonte inesauribile, quindi dotata della qualità dell’infinito. Pertanto, gli esseri umani sono portati a cercare altrove la risposta al loro bisogno di esistenza e vita infinita. Solo la realtà divina possiede la natura e la qualità di una fonte inesauribile. L’energia del cosmo richiede una fonte infinita di esistenza. Anche la distribuzione del pensiero a livello degli esseri del cosmo richiede una fonte infinita di pensiero. La manifestazione della personalità in relazione al numero illimitato e senza limiti di esseri rende facile concepire una fonte infinita di personalità. Pertanto, gli esseri umani possono effettivamente rivolgersi a Dio per scoprire la natura e la fonte dell’infinito. L’angoscia metafisica della finitudine del loro essere deve cercare di stabilire i loro legami con Dio, che rappresenta la realtà infinita.

Perfetta somiglianza con Dio.

Quando l’essere umano viene istruito, quando ha una chiara consapevolezza della natura e della volontà di Dio, ossia del modo di essere di Dio, può scegliere (e ha il potere) di rimanere umano così com’è o di assomigliare a Dio così com’è. Quando la sua volontà accetta di assomigliare a Dio e di fare la sua volontà, l’essere umano entra nel processo di somiglianza totale con Dio. Questo processo è un’esperienza continua e progressiva di perfezionamento dell’essere umano per raggiungere la perfetta somiglianza con Dio, una somiglianza che non è materiale ma spirituale. Questa esperienza lo porta in armonia con Dio. Questa tecnica di perfezionamento dell’individuo attraverso l’esperienza e la progressione costituisce ciò che viene chiamato supremazia (elevazione a livelli di realizzazione sempre più elevati). Questo lavoro di perfezionamento continuerà fino ai tempi finali del cosmo, quando l’uomo avrà raggiunto la supremazia con il Dio Supremo, cioè quando Dio si manifesterà pienamente nel cosmo, come ha già fatto in Paradiso. Allora ci sarà un giubileo inimmaginabile nell’universo. Allora e solo allora Dio aprirà le nuove vie della perfezione, cioè l’Ultimo che trascende il Supremo, che noi cercheremo di raggiungere con la nostra supremazia di perfezione.

Sintesi di pensiero, fede e personalità.

Il pensiero, la fede (Dio) e la personalità stabiliscono e ordinano una profonda dinamica dell’essere. Il pensiero riflette e opera sui significati del pensiero in relazione alla volontà di Dio; la personalità vuole vivere l’esperienza reale di questa intera sintesi e la manifestazione in valore reale del cosmo.

L’aiuto dell’orientamento e dell’intuizione ci porta nello spazio e ci spinge a cogliere i fatti e il loro significato. Il primo livello di fede porta alla filiazione con Dio. La personalità tende a coordinare e unificare la chiaroveggenza del pensiero e la chiara coscienza della fede. Pertanto, il pensiero, nella fase dell’orientamento e dell’intuizione, deve cercare di accogliere le intuizioni e le ispirazioni spirituali emanate dalla fede, mentre la personalità deve manifestare in ogni situazione pratica della vita la sintesi originale: la verità del pensiero e della fede.

L’aiutante della comprensione pone l’accento sulla comprensione dei fatti della vita a livello individuale. È inevitabile comprendere se stessi e il proprio ambiente. L’individuo è obbligato a comprendere la vita per poterla vivere. Tuttavia, è altrettanto ovvio che la comprensione della realtà data dall’aiutante della comprensione deve essere completata dalla comprensione data dalla verità, il secondo livello della fede. Pertanto, è necessario che l’individuo coordini e unisca le due comprensioni, ossia la comprensione da parte dell’aiutante della comprensione e la comprensione da parte della verità. Questo ci invita a cogliere il rapporto di intelligenza tra l’individuo e Dio.

Attraverso lo studio dell’aiutante del coraggio, è stato stabilito che l’azione è rivelatrice o dimostrativa della realtà impensabile a priori. Resta da riflettere e concepire un’azione di dinamismo e permanenza continui (eterni). Tale azione è solo fattibile, cioè può essere agita solo attraverso l’amore, che è la controparte del terzo livello di fede. L’armonia tra l’azione di aiuto e l’amore fraterno manifesta l’eternità nel tempo. I due combinati definiscono lo spirito e la natura dello sviluppo individuale. È bene concludere che da qui sulla terra, gli esseri umani possono vivere e manifestare la perfezione divina in se stessi e per gli altri: l’amore per i valori divini può essere manifestato nelle azioni umane: “Amerai il tuo Signore Dio…. e amerai il tuo prossimo come te stesso”. “

Le dinamiche del pensiero sembrano non avere limiti, sia per collegare i concetti (coordinazione, correlazione) che per enunciare o formulare nuove ipotesi. Gli esseri umani sono dotati da Dio di un pensiero che permette loro di intraprendere la progressione attraverso l’universo concettuale delle idee fino alla fonte di tutte le cose.

La verità attraverso l’etica della fede porta l’essere umano a raggiungere la verità immutabile, indipendentemente dalla sua relatività. La verità rimane ciò che il pensiero cerca sempre di concettualizzare. In uno sforzo di coerenza a livello della sua coscienza e della sua personalità, l’uomo deve cercare di raggiungere la coordinazione della concettualizzazione e l’eternità della verità. La verità è assoluta, il pensiero è concettuale, la sua sintesi permette di passare dal perfetto al relativo e di impegnarsi nella serie della manifestazione dell’assoluto nello spazio. L’assoluto è indefinito, lo spazio è sempre definito o relativo. L’uomo cerca, nell’esperienza della sua vita, di manifestare la sua realtà coordinata.

La volontà umana deve cercare di raggiungere le dimensioni dell’universalità, cioè la quantità manifestata dalla Divinità assoluta all’interno di uno spazio definito, come l’universo locale, il superuniverso e l’universo centrale.

L’aiutante avventuroso deve avere come primo progetto quello di manifestare la volontà universale di un essere umano liberato dalle carenze della personalità.

Il coadiuvante dell’associazione porta infine l’uomo a cercare la sua associazione con Dio. L’unione delle volontà umane e divine, l’associazione tra l’uomo e Dio, la collaborazione tra l’uomo e Dio costituiscono gli obiettivi del pensiero coadiuvante. Inoltre, l’autocoscienza, dopo aver chiarito la percezione della personalità dell’individuo, dopo aver chiarito la sua capacità di essere consapevole di altre personalità, dopo aver stabilito le sue possibilità di relazionarsi con i valori universali, vuole davvero cogliere in modo chiaro e distinto l’espressione di Dio nel cosmo.

L’obiettivo della fede cerca a questo livello di liberare l’individuo dalla sua autocoscienza e di integrarlo nella coscienza cosmica, cioè nel modo in cui è consapevole e cosciente del cosmo.

Il pensiero, la fede (Dio) e la personalità stabiliscono e ordinano una profonda dinamica dell’essere. Il pensiero riflette e opera sui significati del pensiero in relazione alla volontà di Dio; la personalità vuole vivere l’esperienza reale di questa intera sintesi e la manifestazione in valore reale del cosmo.

L’aiuto dell’orientamento e dell’intuizione ci porta nello spazio e ci spinge a cogliere i fatti e il loro significato. Il primo livello di fede porta alla filiazione con Dio. La personalità tende a coordinare e unificare la chiaroveggenza del pensiero e la chiara coscienza della fede. Pertanto, il pensiero, nella fase dell’orientamento e dell’intuizione, deve cercare di accogliere le intuizioni e le ispirazioni spirituali emanate dalla fede, mentre la personalità deve manifestare in ogni situazione pratica della vita la sintesi originale: la verità del pensiero e della fede.

L’aiutante della comprensione pone l’accento sulla comprensione dei fatti della vita a livello individuale. È inevitabile comprendere se stessi e il proprio ambiente. L’individuo è obbligato a comprendere la vita per poterla vivere. Tuttavia, è altrettanto ovvio che la comprensione della realtà data dall’aiutante della comprensione deve essere completata dalla comprensione data dalla verità, il secondo livello della fede. Pertanto, è necessario che l’individuo coordini e unisca le due comprensioni, ossia la comprensione da parte dell’aiutante della comprensione e la comprensione da parte della verità. Questo ci invita a cogliere il rapporto di intelligenza tra l’individuo e Dio.

Attraverso lo studio dell’aiutante del coraggio, è stato stabilito che l’azione è rivelatrice o dimostrativa della realtà impensabile a priori. Resta da riflettere e concepire un’azione di dinamismo e permanenza continui (eterni). Tale azione è solo fattibile, cioè può essere agita solo attraverso l’amore, che è la controparte del terzo livello di fede. L’armonia tra l’azione di aiuto e l’amore fraterno manifesta l’eternità nel tempo. I due combinati definiscono lo spirito e la natura dello sviluppo individuale. È bene concludere che da qui sulla terra, gli esseri umani possono vivere e manifestare la perfezione divina in se stessi e per gli altri: l’amore per i valori divini può essere manifestato nelle azioni umane: “Amerai il tuo Signore Dio…. e amerai il tuo prossimo come te stesso”. “

Le dinamiche del pensiero sembrano non avere limiti, sia per collegare i concetti (coordinazione, correlazione) che per enunciare o formulare nuove ipotesi. Gli esseri umani sono dotati da Dio di un pensiero che permette loro di intraprendere la progressione attraverso l’universo concettuale delle idee fino alla fonte di tutte le cose.

La verità attraverso l’etica della fede porta l’essere umano a raggiungere la verità immutabile, indipendentemente dalla sua relatività. La verità rimane ciò che il pensiero cerca sempre di concettualizzare. In uno sforzo di coerenza a livello della sua coscienza e della sua personalità, l’uomo deve cercare di raggiungere la coordinazione della concettualizzazione e l’eternità della verità. La verità è assoluta, il pensiero è concettuale, la sua sintesi permette di passare dal perfetto al relativo e di impegnarsi nella serie della manifestazione dell’assoluto nello spazio. L’assoluto è indefinito, lo spazio è sempre definito o relativo. L’uomo cerca, nell’esperienza della sua vita, di manifestare la sua realtà coordinata.

La volontà umana deve cercare di raggiungere le dimensioni dell’universalità, cioè la quantità manifestata dalla Divinità assoluta all’interno di uno spazio definito, come l’universo locale, il superuniverso e l’universo centrale.

L’aiutante avventuroso deve avere come primo progetto quello di manifestare la volontà universale di un essere umano liberato dalle carenze della personalità.

Il coadiuvante dell’associazione porta infine l’uomo a cercare la sua associazione con Dio. L’unione delle volontà umane e divine, l’associazione tra l’uomo e Dio, la collaborazione tra l’uomo e Dio costituiscono gli obiettivi del pensiero coadiuvante. D’altra parte, l’autocoscienza, dopo aver chiarito a livello individuale la percezione della sua personalità, dopo aver chiarito la sua capacità di essere consapevole di altre personalità, dopo aver stabilito le sue possibilità di relazionarsi con i valori universali, vuole davvero cogliere in modo chiaro e distinto l’espressione di Dio nel cosmo.

L’obiettivo della fede cerca a questo livello di liberare l’individuo dalla sua autocoscienza e di integrarlo nella coscienza cosmica, cioè nel modo in cui è consapevole e cosciente del cosmo.

1to -Estudio de la Creacion2to El Estudio del EGO3to-Implentation Vida en la Terra
4to –  Ajustadores del pensamiento5to Ayudantes de profundizacion6to – El Ajustador y el Alma
7to-Administration- progreso planetario8to- El EGO-el Individo9to – Estudio de Personalidad
10to – Eçstudio profondo de FE11to – La Naturaleza de DIO12to – I Sette Cerchi Psichici
13to – la Oracion14to – I fondamenti della Fede religiosa15to – La Supervivencia
16to – Realidad de la experiencia religiosa17to- Estudio de Mujeres y Hombres18to – Resumen cronologico de URANTIA
19to- El Espirito Santo20to- Personalità21to – Sfere fuori del Paradiso di Havona
Addio Moussa Ndiaye